La Somalia che spera nel futuro, oltre instabilità politica e calamità naturali

Un equilibrio troppo fragile quello della Somalia, che rende ancora difficile per la popolazione uscire dalla spirale di insicurezza e precarietà che la investe da decenni. Nonostante l’istituzione del Governo Federale Somalo e la transizione verso istituzioni democratiche, sono, infatti, numerosi i tentativi di mortificare gli sforzi in questa direzione e gli ostacoli alla stabilità. I tentativi di Al-Shabaab di fomentare rivolte e conflitti e le calamità naturali minacciano costantemente la lenta fase di ripresa avviata, mettendo a dura prova il processo verso l’autosufficienza e lo sviluppo delle capacità e risorse locali.

“Nel Basso Scebeli, dove COSV e’ presente da oltre 20 anni, le violente precipitazioni delle settimane scorse hanno provocato l’inondazione di terreni agricoli e di abitazioni, aggravando la crisi umanitaria che attanaglia la Regione” racconta Fabio Gigantino, coordinatore regionale del COSV per il Kenya e la Somalia. Le piogge torrenziali hanno infatti investito vaste aree dei distretti di Merka e Kortunwareey, con conseguenze devastanti: circa 700 famiglie hanno dovuto abbandonare case e campi coltivati. L’utilizzo di acqua contaminata ha provocato diversi casi di diarrea acuta ed i numerosi depositi di acqua stagnante hanno moltiplicato il rischio di malaria. “Abbiamo immediatamente messo a disposizione mezzi e personale sanitario per il primo soccorso e la distribuzione di kit di emergenza contenenti taniche e pastiglie per purificare l’acqua, articoli per l’igiene personale, zanzariere e sacchi di sabbia per costruire sbarramenti nei luoghi a rischio di ulteriori inondazioni. Purtroppo la situazione è ancora molto critica e alcune zone rimangono inaccessibili”.

La Regione del Basso Scebeli è molto esposta a disastri naturali e il controllo da parte di Al-Shabaab di vaste aree del territorio la rende ulteriormente vulnerabile. “Il COSV e’ riuscito a maturare negli anni un rapporto positivo con le autorità locali che ci ha permesso di diventare un punto di riferimento per garantire servizi sanitari essenziali alla popolazione locale” ha affermato Fabio Gigantino “la nostra priorità è di rafforzare i servizi sanitari locali con particolare attenzione all’accesso ad essi da parte di donne e bambini che sono i soggetti più indifesi”. La salute materno-infantile è infatti al centro degli interventi del COSV in questa zona: i servizi sanitari di base come vaccinazioni, fornitura di farmaci e di cure mediche sono integrati da interventi mirati al sostegno della nutrizione materno-infantile e da attività di sensibilizzazione sui temi dell’igiene. Per raggiungere le aree più remote è stata inoltre attivata una rete di assistenza domiciliare che accresce la capillarità dei servizi sanitari offerti.

Nonostante le criticità che caratterizzano quest’area, alcuni interventi stanno iniziando a fare la differenza nella vita di molte persone. Grazie ai Centri terapeutici ambulatoriali ed ai Centri di stabilizzazione nutrizionale per la cura della malnutrizione acuta grave, gli unici che operano in questa regione affetta da insicurezza alimentare, più di 23.000 bambini e molte giovani donne in stato di gravidanza e allattamento hanno ricevuto assistenza medica, farmaci ed alimenti terapeutici nel 2012. Gli operatori chiamano “miracolati” i bambini che vengono strappati alla morte grazie alle cure dei centri, ed è realmente un miracolo in questa zona che un bambino al di sotto dei 5 anni ricoverato in fin di vita per malnutrizione acuta grave possa essere salvato. Il successo di questi centri sta incontrando un ottimo riscontro da parte delle comunità e delle autorità locali e sta crescendo la consapevolezza che è possibile salvare molte vite ed è quindi doveroso sostenere gli interventi che lo permettono.