La sfida contro il morbillo ad Ayod – Sud Sudan

Menime e Haat sono due villaggi nella remota area insulare della contea di Ayod, in Sud Sudan. Sin dai tempi della guerra sono rimasti isolati, impossibili da raggiungere via terra e senza servizi sanitari e di base in generale. Ancora oggi sono raggiungibili solo via fiume o con charter privati, e l’isolamento rende impossibile il passaggio di informazioni sulle condizioni in cui vive la popolazione.

Noi del COSV lavoriamo per la salute primaria in Sud Sudan dal 1994, e dal 2006 siamo ad Ayod, affianco all’unico Centro di Salute Primaria della contea. Da quest’anno, con i finanziamenti della Banca Mondiale – tramite IMA (Interchurch Medical Assistance) – siamo riusciti ad includere nel programma sanitario altre 13 unità di salute di base, sempre nella contea di Ayod.

Il nostro lavoro si svolge in coordinamento con il Ministero della Salute e il Dipartimento di Salute della Contea, per offrire dei servizi di qualità alla popolazione. Un’attenzione particolare è sempre rivolta ai gruppi più vulnerabili, come gli sfollati interni, i returnee, ovvero chi dopo la guerra è tornato nel paese, e le donne e i bambini, che più soffrono delle condizioni difficili della contea.

A Menime e Haat, dove vivono circa 10.500 persone – di cui circa il 45% sono bambini sotto i 5 anni – a giugno è scoppiata un’epidemia di morbillo. Già a maggio sono stati trovati a Menime 4 casi sospetti, mentre a Haat ci sono stati 16 casi e due decessi: tutti bambini sotto i 5 anni.

Insieme al Ministero della Salute, WHO e UNICEF, abbiamo attivato subito una campagna di vaccinazione di massa per i bambini. La campagna è stata coordinata dal Dipartimento di Salute della Contea, con il nostro supporto tecnico e logistico: abbiamo creato 10 team di 4 persone l’uno, composti da due persone che vaccinavano, un mobilitatore sociale e un reporter. Il nostro arrivo è stato anticipato con messaggi alla radio, e in 10 giorni siamo riusciti a vaccinare 3.687 bambini. Circa l’80% dei bambini dei due villaggi!

Con i problemi legati all’isolamento e alla difficoltà di arrivare nei due villaggi, la campagna di vaccinazione è stata un traguardo importante. L’obiettivo è ora riuscire a rafforzare i servizi sanitari di base, ed estendere la copertura delle vaccinazioni all’85% dei bambini.