INTERVISTA A…Suzana, amministratore e contabile in Montenegro

Come sei arrivata a lavorare al COSV?

Negli anni 90, il COSV era appena arrivato nel Montenegro, in seguito alla situazione di guerra civile nella ex Yugoslavia, e allo stato di emergenza per gli sfollati e rifugiati dal Kosovo. Sono andata a fare un colloquio con i rappresentanti del COSV e, il giorno dopo, ho cominciato a lavorare come interprete. Ho passato quasi tutte le posizioni e ruoli in questa ONG, cominciando da zero, sviluppandomi professionalmente ogni giorno.

Che significato ha per te lavorare in una ONG?

Questo tipo di lavoro è una continua sfida da tutti i punti di vista. Sempre nuovo, interessante, offre tantissime possibilità di svilupparsi sia da punto di vista professionale, che personale. Il fatto che posso pensare e cercare gli strumenti per trovare le soluzioni ai problemi della mia società, mi soddisfa molto. Lo trovo un lavoro fantastico, pieno di vita.

E Come ti posiziona il fatto di lavorare per una ONG nella tua società?

Lavorare per una ONG nel mio paese significa ricevere rispetto rispetto verso le attività e tentativi che fai per migliorare le condizioni di vita della società. La società stessa è cosciente dei diversi sforzi che fai per migliorare la realtà, quindi ti rispetta, partecipa e collabora con più attenzione rispetto a come farebbe con quelli che magari provengono dalle altre fascie professionali della società.

Qual è l’impatto sulla società di quello che stai facendo?

Lavorando con COSV da tanti anni abbiamo sviluppato progetti bellissimi, lasciando una varietà di valori umani ed anche materiali al  mio Paese, offrendo così la possibilità di riprendersi dalla guerra e svilupparsi come un paese degno da chiamarsi Europeo e civile. Partecipare attivamente in tutte le attività ed essere coinvolta in questo processo, vedendolo ogni giorno come cresce sotto le nostre mani, non può che rendermi orgogliosa di quello che abbiamo fatto. Ogni giorno posso vedere gli impatti positivi di quello che abbiamo realizzato, insieme ai nostri numerosi partner, sia sotto l’aspetto umano, offrendo possibilità di inclusione sociale ai gruppi vulnerabili, sia dal punto di vista delle infrastrutture che potranno essere utilizzate per gli sviluppi di nuove politiche sostenibili negli ambiti del turismo e dello sviluppo economico.

Quali sono state le esperienze più significative?

Per quanto mi riguarda, le esperienze più significative sono state quelle che mi portavano ai livelli sempre più alti nell’acquisire conoscenze nuove, imparare nuovi approcci e crescere professionalmente. Non posso scieglierne una in particolare perchè le ritengo tutte molto importanti per ogni passo che ho fatto nella mia vita lavorativa.

Hai vissuto cambiamenti/delusioni?

Cambiamenti – certamente! Io davvero ho cominciato “da zero” conoscenze dell’ambito ONG, quindi, ho visuto tantissimi cambiamenti. Con piena coscienza posso dire che non ho avuto nessuna delusione professionale, anzi.

Qual’è il tuo proverbio preferito?

“Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla” (1. Corinzi 6:12)

A che età sei uscita di casa?

A 18 anni.

Con chi vivi?

Da sola.

Hai animali in casa?

No in questo momento.

A cosa non sai resistere?

All’amore.

In cosa sei imbattibile?

Nell’essere amica.

Tatuaggi?

Si, due.

Cosa ti fa arrossire?

Un sguardo dalla persona di cui sono innamorata.

Di cosa hai paura?

Dalla solitudine nella vecchiaia.

Un eroe della storia?

Mosè, l’egiziano.

Una persona della politica internazionale che stimi molto?

Mohandas Karamchand Gandhi

Cosa ti aspetti dal tuo futuro?

Una vita tranquilla, sana, piena di viaggi e scoperte di mondi nuovi, piena di momenti belli e di amore, con soldini quanto bastano per vivere una vita dignitosa e non di più.

Come vedi il Montenegro tra 20 anni?

Lo voglio vedere come un paese che ha saputo riprendere la sua strada, che ha riconosciuto le proprie potenzialità per svilupparsi in un paradiso per coloro che ci vivono qua e tutti quelli che vengono a visitarlo.