Il filo liquido che ci lega

In Zambezia, la provincia più povera e piu’ densamente popolata del Mozambico nella quale il COSV opera da piu’ di un ventennio, il mese di Maggio appena concluso ha visto i nostri operatori del progetto idrico lavorare molto, e con l’impegno di sempre, nei due Distretti di Lugela e di Ile. Al fianco delle amministrazioni locali, promuovendo il miglioramento delle condizioni di approvvigionamento dell’acqua e delle pratiche igieniche, operiamo per il beneficio di quanti sono troppo facilmente bersaglio di malattie riconducibili all’acqua, per le loro famiglie, per il sistema sanitario pubblico e per la società in generale, ben consci di quanto, a causa delle interazioni tra aria, suolo, corpi idrici e creature viventi, ogni cambiamento in uno di questi comporti una modifica del “ciclo idrologico globale”.

Il target settoriale all’orizzonte temporale del 2015, nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, si propone di dimezzare la popolazione senza accesso a fonti sicure di acqua potabile. E se nel 1997 in Mozambico, a soli cinque anni dal termine della lunga guerra civile che ha piegato il paese, la popolazione con accesso a fonti protette di acqua ammontava appena al 15.3%, nel 2003 la stessa era cresciuta al 35.7%. Tra gli anni 2001 e 2005, pero’, e in area urbana, si assisteva ad un fenomeno di inversione di tale crescita, con il ridursi del tasso di copertura dal 67 al 58% a seguito dell’importate fenomeno di urbanizzazione che interessava tutto il paese.

Nonostante gli enormi sforzi fatti negli ultimi 20 anni da tutti gli attori impegnati a favorire l’accesso garantito a fonti di acqua sicura per tutti, in Zambesia i dati consolidati relativi all’anno 2010 rilasciati ad inizio di questo anno dal Dipartimento Provinciale di Agua e Saneamento (DAS), inquadrato nell’ambito della Direzione Provinciale delle Opere Pubbliche e Abitazioni (DPOPH), nostra controparte di progetto, indicano che piu’ della meta’ della popolazione rurale in Zambesia non dispone di alcuna fonte protetta per il suo approvvigionamento idrico.

Il distretto di Ile, terzo distretto piu’ popolato della provincia con la sua popolazione rurale di 308.455 abitanti, detiene il triste primato di essere quello con piu’ basso tasso di copertura idrica com appena il 21.5% della popolazione servita da fonti di acqua potabile.

Nonostante il Mozambico abbia recentemente intrapreso misure atte a favorire una decentralizzazione del suo ordinamento politico, i processi decisionali sono ancora fortemente caratterizzati da un rigido controllo a livello centrale e si esplicano attraverso una catena di controllo di tipo verticale, esiste una significativa influenza da parte dei paesi donatori e si assiste a uno scarso livello di partecipazione da parte della societa’ civile. Basti pensare che in Mozambico le piu’ alte cariche di rappresentanza governativa ai livelli provinciale e distrettuale non sono elette, ma incaricate direttamente dal governo centrale di Maputo e dal governo provinciale, rispettivamente.

Partendo dall’assunto che ‘i problemi idrici richiedono un’azione comunitaria’, non e’ possibile non annoverare tra gli obiettivi di qualsivoglia intervento di settore il rafforzamento della stessa societa’ civile e la facilitazione di apertura di spazi di partecipazione pubblica.

Sulle note di un motivo di Marco Paolini e i Mercanti di Liquore che va a mescolarsi con i suoni del barrio fatti di risa di bambini, reclami di donne e vibrazioni del motore diesel di una piccola ma instancabile macina dove il mais delle machamba compie la sua strada verso il diventare farina da shima, mi viene inevitabilmente in mente che oggi 9 Giugno, in Europa, una nave sta salpando da Barcellona alla volta di Roma Civitavecchia per difendere uno dei pochi strumenti di democrazia diretta a disposizione di tutti (gli italiani): e’ una scelta di societa’ quella che ci e’ data, in Italia, dal referendum abrogativo del 12 e 13 Giugno.