Giustizia minorile e servizi sociali in Montenegro

Per promuovere e stimolare il dibattito sul sistema della giustizia minorile in Montenegro, dove l’entrata in vigore della nuova legge ha aperto una nuova e delicata fase di transizione, sono arrivate a Podgorica due tra le massime rappresentanti della giustizia minorile italiana: la dott.sa Melita Cavallo, Presidente del Tribunale dei minorenni di Roma,e la dott.sa Isabella Mastropasqua, Dirigente del Dipartimento Giustizia Minorile – Ufficio Studi, ricerche e attività internazionali. Insieme a magistrati, giudici, operatori attivi nella tutela dei minori, e a rappresentanti del Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani del Montenegro, le esperte italiane hanno partecipato all’incontro “Giustizia minorile e servizi sociali in Montenegro”, organizzato da COSV nell’ambito del progetto “Integrazione e sostegno delle minoranze nel Sud Est dei Balcani”, co-finanziato dalla Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri italiano.

Con l’introduzione del nuovo quadro legislativo, in vigore dal 1 settembre 2012, il Montenegro ha dimostrato la volontà di allinearsi alle legislazioni in materia in vigore negli altri paesi europei e ha trovato l’appoggio della comunità internazionale, come ha confermato la dott.sa Natasa Radonic – del Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani del Montenegro, illustrando le linee generali del nuovo quadro legislativo. Il rinnovo legislativo, però, deve essere ora seguito da un adeguamento operativo.

Per contribuire alla delicata quanto importante fase di applicazione della nuova normativa, la dott.sa Cavallo e la dott.sa Mastropasqua sono intervenute portando nel dibattito esperienze e best practices italiane. “La formazione degli operatori del settore, così come la conoscenza e il positivo coinvolgimento del contesto sociale in cui il minore in conflitto con la legge è inserito, sono fattori chiave per facilitare la rapida fuoriuscita dal circuito penale e il reinserimento nella società”, ha sottolineato la dott.sa Cavallo. Un’attenzione, quella ai servizi sociali, ancora fragile nel sistema montenegrino, dove le competenze e le risorse degli operatori sociali sono scarse e manca un modello di coordinamento organico capace di mettere in connessione i vari attori istituzionali e non coinvolti.

“Il ruolo dei servizi sociali è centrale e va rafforzato” ha commentato la dott.sa Mastropasqua, “occorre privilegiare la centralità del minore e il progetto educativo, e per questo servono risposte individualizzate. Ci vorrà tempo, ma è necessario sin da ora proseguire nel percorso di consolidamento del sistema di welfare in corso nel Paese. Il confronto tra diversi modelli è importante: mi auguro ci possano essere altre occasioni di scambio”.

Un segnale molto positivo è arrivato anche dalla Bosnia Erzegovina, rappresentata dal prof. Vesnovic dell’Università degli Studi di Banja Luka. Portando nel dibattito l’esperienza comparata dei quadri legislativi nei paesi della ex Jugoslavia, il prof. Vesnovic ha sottolineato il ruolo della ricerca universitaria in materia di minori in conflitto con la legge e ha espresso l’interesse a replicare il dibattito su giustizia minorile e servizi sociali anche a Banja Luka.

“Siamo molto soddisfatti che sia emerso un interesse congiunto, sia da parte degli esperti internazionali che degli operatori locali impegnati sul tema della giustizia minorile, a collaborare per rafforzare il percorso di implementazione della nuova legge” ha detto Alessandro Brullo, rappresentante COSV per i Balcani, in chiusura dell’evento. “Da parte nostra, confermiamo la volontà a continuare il percorso che stiamo portando avanti nella Regione, e nello specifico in Montenegro: il supporto dell‘institutional building e della trasformazione del welfare e delle imprese sociali”.