Ecuador | Una nuova gestione dei rifiuti urbani

Ecuador, un paese  ricco di vegetazione e fauna che giá nel 1800 incantó il celebre Charles Darwin per la sua ricchezza di biodiversitá.

Un patrimonio immenso oggetto di attenzione solo per alcune sue risorse naturali, in particolar modo petrolio ed oro. Popolazione, impresari, governi per anni non si sono preoccupati, forse inconsapevolmente, della salvaguardia di montagne, oceano, laghi, vulcani e della foresta amazzonica che lo rendono unico.

In particolare, per anni si è pensato che i fiumi potessero  risolvere il problema dei rifiuti generati perché nascondono agli occhi lo scempio ; questo immensa quantità di materiale puteolente che corre rapido per giungere al mare, ritenuto un bacino infinito di ricezione.

Dal 1976, peró,  ci si è resi conto della necessità di preservare l’ ambiente, di porre regole e freni al danno; un danno che è ambientale, e quindi incide sulla salute e sulla qualità della vita dei suoi abitanti. Ed ecco approvato il Decreto 374 dell’ anno 1976 di prevenzione e controllo della contaminazione e, solo nel 1992, l’ annesso VI che regolamenta la gestione dei rifiuti solidi urbani.

Le direttive in tema di rifiuti solo da circa cinque anni sono, in parte, applicate grazie ai controlli realizzati e alle sanzioni emesse, anche se ancora permane una confusione di competenze tra Ministeri, Governi provinciali e altri uffici statali, visto il processo di decentralizzazione che si sta avviando.

Proprio all’interno della nuova consapevolezza della necessità di proteggere l’ ambiente, la salute e la bellezza dei luoghi  si inserisce il progetto del COSV per la gestione dei rifiuti solidi urbani; un progetto che si realizza nella provincia de El Oro, incastonata tra oceano ed Ande, nelle due città denominate “Edén de los Andes” y “Ciudad Vergel”.

Il progetto, finanziato dalla UE,con la collaborazione della impresa pubblica “Marbal”e del COSV,in trenta mesi  prevede mettere in marcia una nuova gestione che include la classificazione domiciliaria dei rifiuti e una gestione  adeguata degli stessi.

Per questo si sta per portare a termine la costruzione di infrastrutture che permettano un’ agevole separazione dei materiali inorganici, ossia vetro, plastiche, cartone e metalli ; materiali  che verranno venduti per la loro trasformazione in nuovi prodotti ad imprese già presenti  nel paese.

La gestione prevede inoltre l’ ubicazione dei rifiuti tossici o pericolosi in una cella impermeabile ed il trattamento del percolato dei residui inservibili con alghe e piante che già hanno dato buoni risultati in altre esperienze del paese.

Infine, il materiale organico, trasformato in ammendante, potrà in parte sostituire l’ abbondante utilizzo di prodotti chimici nelle coltivazioni di caffè o cacao, numerose nella zona, o nelle centinaia di chilometri di terreno destinati a bananeti od ancora alla riforestazione di terreni bruciati per dar spazio alle coltivazioni, una delle attivitá prioritarie anche secondo il “Country Strategy Paper” della UE.

Perché, come afferma la stessa Costituzione, “La natura o Pacha Mama, dove si riproduce e si conduce la vita ,ha diritto a che si rispetti integralmente la sua esistenza e il mantenimento e la rigenerazione dei suoi cicli vitali, struttura, funzioni e processi evolutivi”.