Vertice di Parigi sulla Politica Migratoria: ripresa di decisioni inattuate o reale avanzamento politico?

Partendo dal Vertice di Parigi del 28 agosto, le ONG della rete Link2007, hanno analizzato i recenti orientamenti politici sull’immigrazione e le reazioni da essi sollevati, raccogliendo le riflessioni in un position paper.

 
Il tentativo è quello di evidenziare il duplice sguardo delle responsabilità politiche delle istituzioni italiane ed europee e dei diritti umani, dei principi di umanità e solidarietà. “Non dovrebbero contrapporsi, dato che il vertice di Parigi e le dichiarazioni politiche che ne sono seguite affermano di ispirarsi ad essi, ma c’è una cinica e rischiosa scelta dei ‘due tempi’ che crea non pochi problemi”, afferma Paolo Dieci, presidente di LINK 2007.

 
Nella prima parte del documento, LINK 2007 cerca di rispondere alla domanda “QUAL È LA NOVITÀ E QUALE IL SIGNIFICATO DEL VERTICE DI PARIGI?” dato che in molte parti sembra riproporre le stesse decisioni del più ampio vertice euro-africano di La Valletta nel 2015. Il paragrafo “LO SGUARDO DELLE ISTITUZIONI POLITICHE” ne riassume i contenuti evidenziando i limiti ma anche l’importanza dell’iniziativa, dato il peso politico e numerico dei quattro paesi promotori (Francia, Italia, Germania, Spagna) che, con l’uscita della Gran Bretagna, possono determinare le politiche europee e definire ‘cooperazioni rafforzate’ per accelerarne l’attuazione. Il paragrafo “LO SGUARDO DEI DIRITTI UMANI E DEI PRINCIPI UMANITARI” si sofferma sulle criticità, approfondendone i contenuti per evidenziarne i rischi e i passi da fare.

 
LE SCELTE ITALIANE (NEL TENTATIVO DI COMPRENDERNE LE RAGIONI” è il titolo della seconda parte, sviluppata anch’essa con i due sguardi. Il paragrafo “LA STRATEGIA ADOTTATA” sintetizza la politica governativa, delegata principalmente al ministro dell’Interno, alla sua capacità di iniziativa e di decisione, con una propria definita strategia, marcando così quel carattere prettamente securitario che crea indubbi squilibri nella politica governativa italiana e nel governo dei flussi migratori con la visione più complessiva e lungimirante richiesta. Nel paragrafo successivo, “ALCUNI DOVEROSI COMMENTI”, LINK 2007 elenca i principali punti problematici suscitati dalle decisioni del ministro: dai salvataggi in mare alla delega della gestione dei flussi alla Libia, allo sfregio ai diritti umani, agli attacchi alle Ong, al codice di condotta, all’indipendenza dell’azione umanitaria rispetto a fini politici o strumentali, alle azioni necessarie, accompagnate da proposte concrete che rimandano anche a precedenti documenti di LINK 2007 sul tema, all’indispensabile dialogo con le istituzioni, da tenere comunque aperto, attraverso il quale possono essere più facilmente manifestate, con forza e risolutezza, le contrarietà alle politiche adottate e più facilmente recepiti i suggerimenti migliorativi, le istanze e le proposte operative.

 
Nella terza parte, LINK 2007 si sofferma sulla “NECESSITÀ DI DEFINIRE UN’AMBIZIOSA POLITICA AFRICANA” esaminandone la complessità: un ‘piano Marshall’ per l’Africa? A quali condizioni?, i rapporti economici di squilibrio e di rapina tra UE e paesi africani, la cooperazione allo sviluppo, il senso dei partenariati, la coerenza delle politiche, le risorse, la formazione di istituzioni credibili e di una classe dirigente preparata, anche eticamente, la lotta alla corruzione, la demografia africana e la necessità del lavoro per le giovani generazioni, la giustizia e la solidarietà come fattori di sicurezza, il nesso tra migrazioni e sviluppo, la valorizzazione del trans-nazionalismo degli immigrati, la mobilità umana, l’indispensabilità di un’attenta e trasparente valutazione della cooperazione realizzata per mettere in luce le incoerenze e gli effetti perversi che la rendono inefficace. “Sono temi su cui le Ong di LINK 2007 hanno riflettuto in tanti anni e che ripropongono periodicamente alla riflessione collettiva e all’iniziativa politica”, sottolinea il presidente Paolo Dieci.

 

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