Appoggio ai piccoli agricoltori agro-ecologici della Regione Piura, Perù

Nella regione Piura la metà della popolazione rurale vive in condizioni di povertà: un situazione preoccupante, riconducibile ai “paradossi delle campagne affamate”:  nelle zone rurali dei paesi in via di sviluppo dove si sono addomesticate la maggior parte delle principali coltivazioni che oggi alimentano l’umanità, gli agricoltori non dispongono delle sementi, che sono prodotte da poche multinazionali. Inoltre, mentre nelle città si mangia relativamente bene, nelle campagne, dove si pratica l’agricoltura e si produce il cibo, si registrano i più alti indici di cattiva alimentazione e denutrizione.

Sono almeno 50.000 i piccoli agricoltori della regione che vivono in condizioni precarie: bassa qualità dei servizi basici, infrastrutture insufficienti, sanità ed istruzione fatiscenti, strade in cattivo stato e pochi meccanismi per favorire l’integrazione produttori-consumatori o agevolare l’accesso degli agricoltori ai principali mercati. Per superare questa situazione i piccoli agricoltori, che garantiscono gli alimenti per la popolazione urbana, si stanno organizzando e richiedono che le autorità emettano ordinanze e allestiscano piani di commercializzazione che favoriscano il consumo di alimenti sani, sovrani ed a zero chilometri.

Con questo progetto si vuole contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori nelle zone rurali più depresse della Regione Piura, promuovendo la valorizzazione e la diffusione di buone pratiche agricole per la coltivazione e commercializzazione delle varietà agro-alimentari native, essenziali per la sicurezza alimentare. Sarà fondamentale in questo senso l’applicazione delle leggi relative alla sicurezza e sovranità alimentare e il rafforzamento del ruolo dei governi locali per tutelare e favorire il consumo di prodotti agricoli locali.

200 unità produttive verranno dotate di sistemi di irrigazione ottimizzati, migliorando la fertilità dei suoli, e 100 piccoli agricoltori realizzeranno la selezione, la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di materiale di propagazione (talee, tuberi, semi, ecc.) non infetto da funghi, virus, fitoplasmi e batteri.  Attraverso la certificazione agro-ecologica (SGP) e lo sviluppo di “mercati della terra”, si promuoverà la coltivazione e commercializzazione di dieci prodotti tipici.